venerdì, agosto 04, 2006

Per sopravvivere

Logo della Pubblica Amministrazione gentilmente prestato dal sito http://comunicarepa.splinder.com/
Ieri un mio amico dipendente pubblico si è dimesso dall’ufficio in cui lavorava non ne poteva più di subire le decisioni che prendevano nei suoi confronti .

Tra qualche mese sarà maestro ruolo per cui era entrato per concorso, a parte gli auguri di cuore, si toglierà la puzza della gente che amministra e che non sentirà ne vedrà più, non vedrà gli sguardi diffidenti, tra qualche tempo tutto questo le avrà cambiate con i bambini candidi, gioiosi, allegri, lui ha avuto la possibilità.

Ma quanti non hanno questa possibilità?
Questo blog inizialmente era nato per questo, per raccogliere questo tipo di storia anche anonime, ho avuto solo qualche email che puntualmente ho pubblicato, ma so per certo che ce ne sono tanti che soffrono e non sanno che pesci prendere, anzi debbono stare zitti, subire altrimenti peggiorarano la loro situazione.

Dicono che ogni lavoro ha il suo osso, è vero, si vedono artisti, giornalisti, imprenditori, che sono scartati, che sono messi ai margini, eppure qualche volta rifanno capolino avendo il coraggio di farsi sentire o di cambiare opinione di leccare il culo per campare.

Purtroppo però non tutti hanno la forza di lottare e pertanto lasciano perdere adeguandosi a ciò che passa il convento.

Grazie a questo mio amico ho capito che altri sono nella sua situazione, ma tacciano e subiscono ogni giorno, questo porta a una produttività che certamente farà schifo.

Posizioni organizzative, posizioni dirigenziali, premi ecc. fanno di un semplice impiegato un manager.
Il suo lavoro?
Stare al telefono per ore, fare colazione, leggere i giornali, sbuffare se ha da mettere una firma, ridere e parlare di tutto all’infuori che di lavoro, essere incazzato/a quando non scopa, mentre il vero impiegato quello che batte la lettera fa fotocopie, prende gli appuntamenti, immerso in mezzo ai fogli col telefono che squilla ogni secondo e si fa un mazzo così niente.
Giusto?
Si, loro hanno studiato e mentre loro studiavano l’impiegato si faceva le seghe, aspettando il neo manager che li facesse il posto di lavoro.

Tutto questo è avvenuto grazie alla legge BASSANINI e grazie agli amministratori incapaci di dirigere.
A settembre in questo blog alle iniziative apparirà un logo con la scritta: NO ALLA LEGGE BASSANINI.
Questo per la difesa dell’operaio, dell’impiegato, no al mobing che crea non solo disparità, ma disagi, questa legge è devastante come il lavoro precario.