martedì, febbraio 13, 2007

Sono in pericolo



Sono belli, sono buoni e soprattutto sono per il mantenimento dei principi, tuonano, si disperano, sono preoccupati per la famiglia.
Non si sono accorti che la famiglia non esiste più, che per vivere un po’ alla meno peggio bisogna che a lavorare vada sia il marito che la moglie e che il figlio o i figli vanno parcheggiati, non si sono accorti perché sono immobili che i genitori chiedono alle povere maestre l’educazione, la punizione e il rispetto.
Il rispetto io l’ho avuto dai miei genitori, l’educazione da entrambi, non ho mai preso una barra di ferro o un fucile per aggredire, non sono mai andato in una rissa, non ho tirato lacrimogeni, eppure la scuola non aveva tutta la tecnologia che c’è oggi, la famiglia non aveva risorse, c’era pane con olio o con il vino e zucchero, oppure carciofi, carote, non c’erano merendine, l’uniche armi che usavamo in campagna erano la fionda e l’arco, si tirava a barattoli di pomodori o a sagome che si facevano noi, ora se non c’è il computer o il nintendo non si gioca.

La famiglia si riuniva la sera vicino al fuoco che scoppiettava, eppure non si parlava di politica o di religione, ma di altro, la prima tv in bianco e nero faceva trasmissioni che prendevano alle 22,00 tutti a letto il sabato un po’ più tardi.
La famiglia ora non si riunisce più, non c’è il fuoco, ma il metano, non si parla più, la tv è a colori, le trasmissioni fanno schifo e si va a letto alle 24,00 per scoprire un po’ di verità televisiva.
Tutto questo mi domando cosa c’entra se la famiglia è andata a costituirsi in chiesa o in comune cosa cambia?
Il problema è solo della chiesa cattolica, che perdendo questo diritto perde anche dei soldini e il Papa non potrà più andare a mettere scompiglio in altri Paesi.
L’amore non è un vincolo fatto di un pezzo di carta con delle firme e timbri è ben di più è qualcosa che senti dentro è un’armonia come una bella canzone, una bella giornata, come il silenzio, quello che doveva avere il Papa.

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